Cause:
Viene provocata generalmente da un carico eccessivo nel corso dell'attività sportiva.Generalizzando il termine, l'infortunio non riguarda solo patologie tendinee, muscolari, ossee o articolari, ma anche patologie infettive, tumorali, borsiti, intrappolamenti nevosi ecc.
Per chi pratica la corsa, secondo la teoria più conosciuta, la pubalgia viene spesso provocata dal sovraccarico nei punti di inserzione degli adduttori, dovuto a:
a) attività su fondo irregolare
b) scarpe inadeguate
c) scarso equilibrio fra la muscolatura degli arti inferiori e quella addominale (condizione possibile in chi corre)
d) infortuni precedenti non ben recuperati
e) incremento quantitativo (o qualitativo) troppo rapido dei carichi d'allenamento.
In pratica la nostra statistica rileva che la pubalgia è un infortunio piuttosto raro al di fuori dei seguenti casi:
1- abbinamento corsa-calcio/Calcio a 5 (soprattutto calcio a 5; incidenza: 45% dei casi di pubalgia)
2- sovrappeso in relazione alla distanza abitualmente percorsa (l'atleta non rispetta la distanza massima consigliata dal suo rapporto peso/altezza; incidenza: 30% dei casi di pubalgia)
3- allenamenti collinari frequenti con ritmi eccessivi in discesa (incidenza: 15% dei casi di pubalgia).
Sintomi e cura
In genere l'inefficacia del periodo di stop dà al medico le giuste indicazioni per comporre il cocktail di terapie di aggressione della pubalgia. Si deve precisare che la terapia conservativa è quella che dà i migliori risultati (stretching, potenziamento muscolare ecc.), anche se non è facile trovare abili riabilitatori che sappiano indicare il programma di cinesiterapia corretto.
L'efficacia di terapie fisiche quali litotritore, correnti laser, ipertermia non è scientificamente né statisticamente provata. In casi particolari e generalmente più gravi si può ricorrere all'intervento chirurgico.
Albanesi.it
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