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mercoledì 22 settembre 2010

2 contro...zero!!!!!

Già in passato abbiamo analizzato questa situazione, ma con l'articolo di oggi andiamo ad approfondirla.


Il famoso due contro zero è una delle situazioni più difficili che un portiere si trova ad affrontare.

Il più delle volte un portiere ne esce sconfitto, ma con i giusti accorgimenti si può compiere il "miracolo" salvando la propria porta.

Mi sono messo ad analizzare la situazione trovando diverse cose interessanti:



Impostazione per il portiere:

Il portiere NON deve affrontare subito i due giocatori; Altrimenti darebbe troppo spazio agli avversari che lo eliminerebbero subito con una serie di passaggi, quindi...


RIMANERE il più possibile vicino alla linea di porta, in questo modo , la porta stessa diventerà "più piccola" creando maggiore difficoltà (anche psicologica) ai due avversari.

Rimanere vicino alla linea di porta serve anche per guadagnare tempo sperando in un recupero da parte di un compagno che ci verrà in aiuto.


Inizialmente l'avversario più pericoloso dei due è quello con la palla (ovviamente), quindi, non è che bisogna dimenticarsi dell'altro però intanto bisogna pensare a lui:


Che piede preferisce?

Dentro di voi penserete...ma che c'entra?

C'entra eccome, è un piccolo particolare ma può risultare fondamentale.


Vedi l'immagine che ho realizzato:


Photobucket

Il portiere è posizionato come se dovesse affrontare A


Se A è sinistro difficilmente cercherà il tiro, perchè lo specchio di porta è molto ristretto, ed anche cercando di superare il portiere si defilerebbe troppo sulla sinistra (inutilmente) avendo minori possibilità di segnare.

Quindi se è un sinistro con l'80% dei casi analizzati posso dirvi che cercherà in tutti i modi di servire il compagno.

Essendo sinistro utilizzerà il piatto del suo piede preferito e la linea del passaggio sarà dritta (linea gialla).

Questa traiettoria è la più "facile" per l'intervento del portiere appunto per la sua linearità, ma è la soluzione più rapida per l'attaccante (che si trova la palla sul suo piede preferito con il corpo già impostato per un passaggio semplice verso B), quindi potrà utilizzare questo colpo con facilità e naturalezza in qualsiasi istante.

L'altra ipotesi è se A fosse destro a questo punto non andrà MAI a defilarsi sulla sinistra per cercare il tiro personale (non avrebbe molto senso). Quindi utilizzerà una parabola a giro (freccia arancione). In questo caso può sia tirare a rientrare sul palo lontano che passare la palla a B.

Con un compagno laterale e la porta praticamente vuota un giocatore "normale" cercherà sempre il compagno per un facile tap-in; analizziamo allora questo caso.

C'è un pro ed un contro.

Il contro, è che in questo caso la parabola di passaggio sarà a giro quindi molto più difficile da intercettare per il portiere (a volte si parla di centimetri ma in queste circostanze tutto diventa fondamentale anche piccolissime misure).

Il pro è che in una situazione come da figura, non è molto naturale per un destro aprire il piatto per cercare il compagno, quindi questo darà un grande vantaggio al portiere cioè quello di vedere la preparazione al passaggio (l'impostazione del corpo). Appena si nota questo particolare (e si "capisce" dell'intenzione del passaggio) consiglio a tutti i portieri di buttarsi in diagonale chiudendo in anticipo il passaggio. Anche a costo di andare qualche volta a vuoto.

Moltissimi giocatori in questa situazione di gioco un attimo prima del passaggio abbassano la testa guardando il pallone oppure guardano il compagno da servire, è quello l'istante che il portiere ha di vantaggio per salvare la propria porta.

In quel momento il portiere è "invisibile" al portatore di palla e può agire d'anticipo.

Alcuni portieri utilizzano anche accenni di uscita per poi rientrare subito, quando A li stà affrontando (e guardando), in modo da condizionarlo anche a livello psicologico sul da farsi, comunque questi movimenti devono essere rapidissimi, (anche per esempio battere un piede per terra) altrimenti si rischia di andare fuori tempo

Come vedete si parla di centimetri, frazioni di secondo,condizionamento psicologico, ecc ecc.

Non credo nei miracoli, un portiere para quello che si può parare. Ci sono portieri più bravi e portieri meno bravi, ma con le giuste impostazioni,i giusti accorgimenti ed un po di studio,anche le situazioni più drastiche e "impossibili" (e questa di cui abbiamo parlato è una delle più difficili) possono risultare più semplici e comprensibili.

P.M. Thisisfutsal.tk 2010


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