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lunedì 28 marzo 2011

Junior: Il tecnico e l'allenatore dei portieri

IL RUOLO DEL TECNICO
Facendo seguito a quanto accennato negli articoli precedenti il compito dell'allenatore risulta quindi quello di progettare piani e programmi didattici identificando obbiettivi e finalità tecniche ed educative da realizzare nel breve, medio e lungo periodo. Un "disegno" strategico così ampio e soprattutto proiettato nel tempo, dato che con i piccoli occorre spostare l'accento più verso il processo formativo più lungo ovviamente rispetto a risultati immediati compreso quello della gara, non può prescindere però dalla strutturazione della seduta di allenamento. Le unità di allenamento o lezioni di calcio a 5 se ci riferiamo ai più piccoli devono contenere tutta la cultura specifica che riguarda i giovani calciatori e che abbiamo accennato precedentemente. Gli esercizi scelti devono rappresentare e far riferimento al modello specifico di prestazione del calcio a 5, all'età di riferimento, ed ai fattori intrinseci alla prestazione. In questo modo, volendo rammentare tutte le possibilità da utilizzare, nella sedute dovrebbero essere contenute proposte didattiche che riguardano:
1. Tecnica di base ed applicata
2. Tattica individuale
3. Tattica di squadra
4. Qualità fisico-motorie

Lo sviluppo di queste "aree" dovrà avvenire attraverso l'utilizzo di:
1. Esercizi con e senza palla
2. Situazioni di gioco
3. Possessi palla
4. Giochi a tema
5. Partita


LA PREPARAZIONE DEL PORTIERE
Infine il portiere, che pur essendo il numero 1, il vero regista difensivo, viene trattato nelle dissertazioni tipo la nostra, per ultimo come se non facesse parte del contesto di gioco. In effetti qualche differenza va sottolineata sotto gran parte degli aspetti che compongono la prestazione. Infatti la possibilità di utilizzare le mani e compiere gestualità con diversi modelli coordinativi come il volo o le soluzioni acrobatiche, i tuffi etc, lo differenziano dagli altri compagni di campo. Di fatto però negli ultimi anni al portiere sono state modificate alcune regole di gioco che ne hanno condizionato il comportamento tecnico-tattico. Una di questa, quella del retro passaggio, ha reso necessario che anche il portiere divenisse abile a giocare con i piedi e questo ha di conseguenza condizionato i programmi di insegnamento-allenamento. Anche per il portiere quindi strumenti importanti di lavoro dovranno essere le forme di gioco-divertimento per far acquisire i gesti fondamentali specifici, e successivamente le situazioni di gioco man mano che il piccolo si svilupperà per poter esperire in condizioni più vicine e specifiche le realtà della partita.

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